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L’innovazione apportata dalle nuove tecnologie diagnostiche ha ampliato gli orizzonti delle terapie oncologiche verso quella che viene definita oncologia di precisione che al centro non più il modello istologico basato sullo studio del tessuto tumorale come avveniva in passato, ma sul modello mutazionale che nel tessuto tumorale identifica le alterazioni genetiche alla base della trasformazione di cellule sane in cellule neoplastiche.
Tutto questo cambia radicalmente l’algoritmo terapeutico perché lo studio delle mutazioni e la profilazione genetica dei tumori, oggi effettuata con tecniche raffinate e avanzate come la NEXT Generation Sequencing, permettono di mettere a punto terapie personalizzate sulla base delle alterazioni genetiche indipendentemente dalla sede del tumore.
Tutto questo naturalmente comporta un cambio di passo non solo nella pratica clinica ma anche e soprattutto negli studi clinici che andranno a valutare l’efficacia delle terapie target rispetto allo standard di cura come nel caso dello studio “Rome: from histology to target” condotto dalla Fondazione per la Medicina di Precisione in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
Nel corso della presentazione dello studio Rome abbiamo intervistato:
Paolo Marchetti, Presidente Nazionale della Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP), Direttore del reparto dell’U.O.C. Oncologia B dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, Roma - Professore Ordinario di Oncologia Medica alla Sapienza di Roma
Giancarlo Pruneri, Professore associato in anatomia Patologica, Università degli Studi di Milano - Direttore di Anatomia Patologica, Fondazione Irccs Istituto Nazionale tumori di Milano
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