Gesù, con accanto i discepoli, guarda dal monte le folle. La preghiera è, per noi, avvicinarsi a Gesù ed ascoltare la sua parola. Che cosa vede oggi il maestro dal monte? Forse vede quello a cui noi siamo troppo indifferenti; in modo particolare vede quelli che soffrono la violenza e la guerra. Penso a quella colonna, quasi costante di uomini, di donne e di bambini, che sale dall'America Centrale: tra il settembre del 2020 e il settembre del 2021, sono vertiginosamente aumentati gli arresti alla frontiera degli Stati Uniti, ben un milione e settecentomila persone e la maggior parte sono stati rinviati ai paesi di provenienza, in Messico, ma soprattutto in El Salvador, Honduras e Guatemala. Il 70% degli honduregni e il 60% dei guatemaltechi vivono sotto la soglia della povertà, minacciati, come sono, dai narcotrafficanti; sono sospinti dalla paura e dalla disperazione verso un sogno di pace. Gesù vede le settemila persone disperse nel freddo, tra la Bielorussia e la Polonia, in boschi fitti, ostaggio di un gioco crudele, provenienti da ogni dove; ne sono morti almeno undici, tra cui un bambino, in notti, in cui la temperatura scende sotto zero e la pioggia bagna chi sta all’aperto. Non fuggirebbe allo sguardo del Signore il crollo, sotto la tempesta di una guerra etnica, ma anche tra fratelli, dell'Etiopia, terra di antico cristianesimo, dove, negli ultimi mesi, sono avvenute violenze atroci, un forse centomila morti, due milioni di profughi, di cui 400 mila ridotti alla fame. Come restare indifferenti davanti a tutto questo? Ma che cosa si può fare da lontano? Prima di tutto, non restare indifferenti, coinvolgersi nei sentimenti e ascoltare la parola di colui che guarda il dolore di tutti e dice “Venite a me voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo”. La preghiera per la pace è un grido deciso al Padre, nel nome di Gesù; è un grido perché finisca lo strazio di milioni di persone perché i signori della guerra siano tacitati, perché i governanti trovino la via della pace.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
4:39 Lettura dal Vangelo di Matteo (Mt 5, 1-11)
7:05 Commento sul Vangelo di Matteo
Dal Vangelo di Matteo
(Mt 5, 1-11)
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
"Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
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