Venezia (askanews) - Il giudice dell'udienza preliminare sul giro di tangenti relative al Mose di Venezia ha respinto il patteggiamento per il sindaco dimissionario della Serenissima, Giorgio Orsoni perchè i 4 mesi e i 15mila euro di multa patteggiati con la Procura sarebbero "incongrui rispetto alla gravità del fatto". Venerdì 27 giugno davanti ai giudici si è presentato anche l'ex ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli.
Matteoli, rimasto in aula per oltre un'ora, ha ribadito la sua assoluta estraneità alla vicenda: "Non ho mai indicato imprese a chicchessia né ricevuto denaro dal Consorzio Venezia Nuova o da altri soggetti", ha detto l'ex ministro, sottolineando che il contributo elettorale di 20mila euro che gli fu accreditato nel 2006 fu immediatamente restituito al mittente.
Il progetto Mose, il sistema di chiuse per proteggere la laguna di Venezia dall'acqua alta, ha raggiunto costi elevatissimi, intorno ai 6 miliardi di euro. Trentacinque persone sono state arrestate nel maggio 2014 con l'accusa di aver intascato tangenti per milioni di euro, con reati che vanno dalla corruzione alla concussione, ad altri contabili e fiscali.
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