La Polizia di Milano ha inflitto un duro colpo al traffico di droga cittadino. Coordinata dalla Direzione
Distrettuale Antimafia, l’operazione ha portato all’arresto di 14 persone, tra cui 6 italiani e 8 albanesi,
accusati di gestire due organizzazioni radicate tra San Siro, Lampugnano, Baranzate e Bollate.
Le indagini hanno accertato che le due bande, indipendenti l’una dall’altra, avevano organizzato un sistema
di spaccio ben strutturato. Una delle due bande aveva realizzato 1.290 cessioni, mentre l’altra circa 1.000,
tutte distribuite seguendo un preciso schema: confezioni da 10, 50 e 80 euro. Per le consegne, venivano
utilizzate tecniche ingegnose, come bottigliette d’acqua vuote con un doppio fondo nascosto: girando la
base della bottiglietta, si accedeva alla sostanza stupefacente all’interno. Un altro metodo prevedeva
l’utilizzo di scatolette calamitate, agganciate sotto le automobili. Una strategia accurata, ideata per eludere i
controlli e garantire la massima operatività in città.
Le organizzazioni si avvalevano di “cavallini”, spacciatori di strada, spesso giovani albanesi che arrivavano in
Italia con visti di breve durata. Questi lavoravano in turni di sei ore al giorno, guadagnando circa 100 euro
per turno, con un extra per i turni notturni. Un vero e proprio sistema di “apprendistato,” in cui venivano
istruiti su come gestire le cessioni e mantenere il contatto con i clienti.
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