IMMIGRAZIONE: L'ITALIA CHIEDE CON FORZA AZIONI CONDIVISE E COMPLEMENTARI
Laura Ferrara EFDD/M5S
Nell'ultima riunione del Consiglio europeo, che ha dato grande spazio alla questione migratoria, sono emerse forti le tensioni tra tutti gli Stati membri su un tema che è estremamente importante per il futuro dell'Unione europea stessa. Da una parte abbiamo il gruppo dei paesi dell'Est, che segue l'ormai nota politica dei muri per quanto riguarda l'accoglienza e, dall'altra parte, abbiamo assistito al tentativo dell'asse franco-tedesco di presentare una proposta preconfezionata, nel corso del prevertice del 24 giugno e, quindi, imporre all'Italia un destino sul quale, evidentemente, l'Italia non era d'accordo.
Ecco, infatti, la novità di questo Consiglio europeo è stata proprio l'Italia, che si è ribellata e ha dimostrato di non voler essere considerata una marionetta e soprattutto si è ribellata al fatto di voler essere considerata come unico luogo in cui far approdare tutti i migranti messi in salvo a seguito di operazioni di ricerca e salvataggio e poi prendersi tutti gli oneri che derivano dal fallimentare regolamento di Dublino.
Ecco, per la prima volta nel Consiglio europeo, quindi grazie all'azione di questo governo, si afferma che lo sbarco di chi viene messo in salvo a seguito di operazioni di ricerca e salvataggio che, come ho sempre ribadito, sono doverose da un punto di vista morale prima ancora che da un punto di vista giuridico, dovrà basarsi su azioni condivise e complementari tra gli Stati membri.
Si sono poi ancora poste le basi per un sistema di vie legali di accesso all'Unione europea, cosa a mio avviso fondamentale. Si è ribadita la necessità di una riforma del regolamento di Dublino che contemperi responsabilità e solidarietà e che tenga conto anche degli sbarchi. Si è poi ribadita l'urgenza di un partenariato con l'Africa.
Allora, è evidente che la partita sia ancora aperta: c'è ancora tantissimo lavoro da fare, soprattutto per quanto riguarda il sistema comune europeo di asilo, che riguarda non soltanto Dublino ma anche il regolamento procedure. È su questa partita, e facendo quindi ancora molto lavoro, che si dimostrerà che esiste ancora un progetto europeo basato su cooperazione e solidarietà.
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