Correva l’anno 2004. Dopo anni di trionfi in Honda con la NSR500 e la strepitosa RC211V, Valentino Rossi aveva accettato la sfida di casa Yamaha, un marchio che nella Classe Regina non vinceva dal lontano 1992.
La quattro tempi di Iwata, la YZR-M1, era una moto ancora acerba, certamente meno competitiva della pentacilindrica da cui Valentino era appena sceso: il 2004 si preannunciava una stagione difficile, in cui il campione di Tavullia avrebbe dovuto imparare anche ad incassare i colpi della concorrenza.
Il 18 aprile si correva la gara inaugurale del Campionato, il primo di Valentino con il prototipo dei Tre Diapason. Il tracciato? Il circuito di Phakisa, nelle vicinanze di Welkom, per quella che sarebbe diventata la decima ed ultima edizione del Gran Premio del Sudafrica. Nel corso delle qualifiche Rossi riesce a strappare la pole a Sete Gibernau e Max Biaggi, che gli rampa da vicino in sella alla Honda del team Pons: per la gara si prevede un duello tra i due, ma anche lo spagnolo della squadra di Gresini ha un passo che i “nostri” non devono sottovalutare.
Allo spegnersi dei semafori, il marchigiano scatta bene dalla prima casella, inseguito subito da Gibernau e Biaggi: i due italiani mettono però in mostra un ritmo migliore, e riescono presto a infliggere al catalano un gap significativo. Quella vittoria è un affare tra Vale e Max, una questione d’onore che si risolverà solo nelle ultimissime tornate.
I giri finali sono da antologia del motociclismo: i due eterni rivali danno vita a una battaglia senza esclusione di colpi, che alla fine vedrà trionfare il Dottore in una storica vittoria che apre il fantastico ciclo dei successi con Yamaha. Il resto, che dura fino ai giorni nostri, è semplicemente storia.
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